Museo - pinacoteca GUALTIERI "Lo splendore del reale"

 

via Saffi, Talamello (tel. 0541 922893)

Il museo-pinacoteca "Lo splendore del reale", inaugurato dall'Amministrazione comunale di Talamello nel settembre 2002 nei locali dell'ex Teatro Amintore Galli, già chiesa medievale di Sant'Antonio Abate, riunisce più di 60 opere donate al Comune tra il 2000 e il 2008 da Fernando Gualtieri, artista di fama internazionale di origini talamellesi, apprezzato, oltre che in Europa ed America, anche in Cina e Giappone.

Riconosciuto dalla critica come il Maestro dello Splendore del Reale, Gualtieri "... ci porta una bella e radiosa sorpresa, dedica la sua arte a dipingere tutti gli oggetti: la natura morta, i ritratti, le composizioni..." secondo le parole di Georges Duhamel dell'Accademia Francese.

Caratterizzato dal suo personalissimo e suggestivo stile, è un insolito catalizzatore di luce, dipinge il visibile e l'invisibile, il reale e l'irreale, in una cascata di colori e di luce.
Proprio luce e brillantezza sono per Gualtieri gli elementi essenziali per ritrarre veracemente lo 'Splendore del reale', così definito dal pittore:
È valorizzare l'essere amato nobilitandolo di giusta luce.
È andare all'essenziale, verso l'anima del soggetto.
È, ancora, essere "pescatore di luna", cogliere il riflesso impercettibile
dell'altro, la sua evanescenza e la sua permanenza.

Le opere esposte nel museo sono oli su tela sia di piccolo formato che di grandi dimensioni come L'ultimo ruggito (200 x 400 cm), la natura morta Broccato persiano o i dipinti Sinfonia di cristallo, Il gioco della morte ed Una sera da Lasserre; vi sono inoltre ritratti ad olio e a matita, tra cui spicca un Autoritratto dell'artista, e paesaggi siciliani, canadesi, parigini...

L'ARTISTA

Fernando Gualtieri
Nasce il 1° dicembre 1919 a Longlaville, nell'est della Francia, dove molte famiglie italiane sono emigrate per lavorare nelle miniere. Di origini umilissime, il padre di Cesena e la madre di Talamello, a 4 anni viene affidato alla custodia della nonna Caterina in Italia, a Viserba di Rimini, per sottrarlo al clima polveroso e insalubre.
Soprannominato il "piccolo francese", a scuola risulta il migliore in disegno ma deve interrompere gli studi a causa della guerra. Riesce tuttavia a sottrarsi agli impegni militari diventando cartografo in Jugoslavia. Sono i primi frutti del suo dono.
Dopo una carriera di calciatore fino in serie A nelle fila del Bologna, nel 1950, a 30 anni, parte per Parigi, dove tuttora risiede e lavora . Dopo due anni di vita da bohémien, l'episodio che inaugura la sua folgorante carriera: nel 1954 M. Roche, ricco uomo d'affari americano, acquista tutte le sue prime 17 opere, dopo averne vista una nella sua prima mostra parigina importante.
È solo l'inizio di una lunga serie di riconoscimenti internazionali e di esposizioni nelle gallerie più prestigiose del mondo. Nel 1956 vince il primo premio della Galleria Duncan di New York, nel 1960 il primo premio Galleria Barnheim Jeime di Parigi. Nel 1958 è a Londra dove espone nella celebre Bond Street Gallery, rimanendovi fino al 1960, quando la Royal Academy acquista Il gioco della morte. Segue quindi un "periodo canadese" che toccherà i suoi vertici negli anni 1966-1976, determinato dalla passione del presidente dei petrolieri canadesi per la sua arte. Tra i suoi clienti estimatori si annovera anche Barbara Rockefeller e la baronessa Nadine Rothschild.
Nel 1972 compra un negozio di dischi in Bd.de Montparnasse e lo trasforma nella sua galleria personale, la "Glatée Gallery", inaugurata il 23 aprile 1973. Nel 1986 arriva la consacrazione anche in Giappone e Cina, con Gualtieri che espone a Tokio e Pechino.
Nel 2000 Parigi celebra il "Giubileo Gualtieri" con una esposizione al "Carousel du Louvre" patrocinata dal presidente Jacques Chirac e dal Ministro della Cultura mentre il comune di Parigi gli consegne la medaglia d'oro.
Nel 1982 riceve la cittadinanza onoraria di Talamello e nel 2000 dona al comune 14 opere di grandi dimensioni per le quali viene realizzato il Museo-pinacoteca Gualtieri "Lo Splendore del Reale", inaugurato nel settembre 2002. Con le ulteriori donazioni effettuate, sono oggi complessivamente più di 60 le opere esposte a Talamello.

GIORNI E ORARI D'APERTURA

Per i gruppi e scolaresche, anche altri giorni ed orari da concordare. 
 

tel. 0541 922893

e-mail: museo.gualtieri@comune.talamello.rn.it o info@comune.talamello.rn.it

Info :

Museo Gualtieri: tel. 0541 922893

Comune di Talamello: 0541 920036   fax  0541 920736

www.gualtierimuseum.it   www.museialtavalmarecchia.it

 

Gualtieri - 1958-2008 - 50 anni di pittura a Talamello

Grande successo per la serata dedicata al noto pittore Fernando Gualtieri: tanti ospiti e tanta commozione

E’ stata una bella serata quella che si è svolta il 2 luglio a Talamello in occasione dell’omaggio che il Comune ha voluto offrire al proprio cittadino onorario Fernando Gualtieri, a cui è dedicato il Museo-Pinacoteca del borgo feltresco.  “Gualtieri: 50 anni di pittura a Talamello. 1958-2008 Lo splendore del reale”, questo il titolo dell’iniziativa che, accanto alle autorità civili e militari, ha accolto numerosi appassionati, esperti d’arte e amici di Fernando Gualtieri e del museo. Accanto all’artista, alla inseparabile moglie Yvette, sono intervenuti Eleonora Bairati (docente di storia dell’arte contemporanea all’Università di Macerata) e Amedeo Montemaggi (giornalista e scrittore che più volte si è occupato di Gualtieri). Dopo i discorsi di rito e l’abbraccio del numeroso pubblico, la serata è proseguita in piazza, Fernando e Yvette Gualtieri hanno voluto conferire un sentito segno di riconoscimento a coloro che sostengono con grande affetto e passione le attività del Museo. Gianfranco Sabbatini, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e Roberto Valducci, titolare dell’azienda Valpharma hanno infatti ricevuto in dono una preziosa tavolozza dell’artista. Lo stesso riconoscimento sarà consegnato a Simonetta Romagna, assessore alla cultura della Provincia di Pesaro e Urbino che non è potuta essere presente alla serata.  La festa è infine terminata  con l’apprezzato intervento musicale dei Pentangos Quintet.

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