BENI CULTURALI

Crocefisso di scuola giottesca, 1300 - Nel Santuario di San Lorenzo, di  origine seicentesca, nella piazza principale del borgo, è custodito un prezioso crocifisso dipinto, attribuito per un lungo periodo a Giotto ma fatto risalire successivamente ad un suo allievo, Giovanni da Rimini, una statua lignea policroma del XV secolo raffigurante la Madonna con il Bambino e un crocefisso ligneo del XVI secolo.

Cella della Madonna, 1437 (detta del cimitero) - Cappella votiva voluta dal vescovo Giovanni Seclani nel 1437. Completamente affrescata da uno dei più famosi pittori di quel periodo, Antonio Alberti, originario di Ferrara ma da tempo residente ad Urbino. Nella parete di fondo sono dipinte scene della Annunciazione e della Madonna in Trono. Tutto intorno sono rappresentate l'Adorazione dei Magi, la Presentazione al Tempio e due schiere di santi, 6 santi uomini e 6 sante donne, i più venerati nel territorio. Nelle volte a crociera sono dipinti i quattro Evangelisti e negli angoli compaiono i Dottori della Chiesa. In pochi metri quadrati c'è gran parte della storia della Chiesa universale, in uno straordinario documento visivo, concepito e realizzato a cavallo fra la fine dell'arte gotica e l'inizio della pittura rinascimentale.

Museo - Pinacoteca Gualtieri
"Lo splendore del reale" - Inaugurato dall'Amministrazione comunale di Talamello nel settembre 2002 nei locali dell'ex Teatro Amintore Galli, già chiesa medievale di Sant'Antonio Abate, il Museo-pinacoteca Gualtieri "Lo Splendore del Reale" riunisce più di 40 opere donate al Comune tra il 2000 e il 2005 da Fernando Gualtieri, artista di fama internazionale di origini talamellesi, apprezzato, oltre che in Europa ed America, anche in Cina e Giappone.
Riconosciuto dalla critica come il Maestro dello Splendore del Reale, Gualtieri "... ci porta una bella e radiosa sorpresa, dedica la sua arte a dipingere tutti gli oggetti: la natura morta, i ritratti, le composizioni..." secondo le parole di Georges Duhamel dell'Accademia Francese. Caratterizzato dal suo personalissimo e suggestivo stile, è un insolito catalizzatore di luce, dipinge il visibile e l'invisibile, il reale e l'irreale, in una cascata di colori e di luce.
Proprio luce e brillantezza sono per Gualtieri gli elementi essenziali per ritrarre veracemente lo 'Splendore del reale', così definito dal pittore:
È valorizzare l'essere amato nobilitandolo di giusta luce.
È andare all'essenziale, verso l'anima del soggetto.
È, ancora, essere "pescatore di luna", cogliere il riflesso impercettibile
dell'altro, la sua evanescenza e la sua permanenza.
Le opere esposte nel museo sono oli su tela sia di piccolo formato che di grandi dimensioni come L'ultimo ruggito (200 x 400 cm), la natura morta Broccato persiano o i dipinti Sinfonia di cristallo, Il gioco della morte ed Una sera da Lasserre; vi sono inoltre ritratti ad olio e a matita, tra cui spicca un Autoritratto dell'artista, e paesaggi siciliani, canadesi, parigini...

 

 

LE FOSSE DELL'AMBRA

E' possibile visitare, previa reperibilità dei proprietari, le fosse del formaggio di fossa "L'Ambra di Talamello". Alcune sono ubicate anche nel Ristorante "La locanda dell'Ambra", in piazza Garibaldi

 

BENI AMBIENTALI

Monte Pincio (area SIC-sito d'importanza comunitaria- e ZPS (zona protezione speciale)

Ricoperto da una pineta e un castagneto centenario, è la meta ideale per escursioni e sport all'aria aperta, tra cui deltaplano e parapendio. Numerosi sentieri si inerpicano per le pendici del monte, offrendo scorci panoramici di grande suggestione che spaziano dalle cime più alte dell'Appennino Marchigiano e Tosco-Romagnolo al mare Adriatico. La vegetazione è costituita da ornielli, roverelle, erica, ginepri, biancospini, ginestre, anemoni, garofani e un'orchidea detta sambuchina. Altre fioriture eccezionali sono quelle del cerro, del sorbo, del forasacco e del dittamo, incantevole per i suoi boccioli.

Giardino Roccioso

Un parco (in loc. Borgnano, lungo la "Marecchiese") realizzato per il recupero di un'area di cava; la risistemazione ambientale è portata ad esempio positivo nel campo del recupero ambientale delle cave.

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Nella prima foto il Crocefisso di scuola giottesca (1300), nella seconda la Cella con gli affreschi di Antonio Alberti da Ferrara, nella terza un particolare di un quadro di Fernando Gualtieri, nella quarta, sullo sfondo, il Monte Pincio e, nell'ultima, uno scorcio del Giardino Roccioso.

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