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Protesta del Comune di Talamello per il cambio della denominazione della dop del formaggio di fossa

6 agosto, 2008

lettera inviata dal Sindaco di Talamello Rolando Rossi, in data odierna, al Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali

Oggetto: Formaggio di fossa: richiesta di ripristino denominazione “Formaggio di fossa di Sogliano al Rubicone e Talamello” DOP.

La situazione determinatasi a seguito della nuova proposta di denominazione della dop del formaggio di fossa, mutata da “Formaggio di fossa di Sogliano al Rubicone e Talamello” (come da Decreto pubblicato nella GU del 6.3.2007) in “Formaggio di Fossa di Sogliano” (come da proposta di disciplinare pubblicata sul sito di codesto Ministero in data 23.7.2008),  penalizza fortemente questo Comune, realtà storica che come Sogliano al Rubicone ha recuperato e valorizzato il formaggio di fossa, fin dalle sue antiche origini; anzi, Talamello è stata l’unica realtà che ha sempre mantenuto un elemento fondamentale della tradizione, che doveva essere recepito nel disciplinare, quale l’unica infossatura all’anno, quella tradizionale.

 

La denominazione “Formaggio di fossa di Sogliano al Rubicone e Talamello” DOP era stata oggetto di uno specifico accordo,  sottoscritto in data 20.4.2005 anche da codesto Ministero, determinato da un fatto incontrovertibile e cioè che le due località, Sogliano al Rubicone e Talamello, da sempre, hanno tutelato e valorizzato l’importante produzione. Non si può cambiare un accordo senza coinvolgere tutti coloro che vi avevano partecipato, ad iniziare dai Comuni, dal Comune di Talamello, l’attività dei quali è stata un fatto determinante per arrivare alla proposta di DOP. Un accordo che riguardava non un dettaglio ma un elemento fondativo della DOP, la denominazione, che necessariamente deve racchiudere la storia del prodotto; e non c’è storia del formaggio di fossa di Sogliano senza Talamello, così come non c’è di Talamello senza Sogliano. E’ un fatto notorio, insindacabile, che il formaggio di fossa è conosciuto come di Sogliano e di Talamello.

 

Ci eravamo uniti, come territori, per fare di più e meglio, ma con la decisione presa di  modificare la denominazione si è invece operata una vera e propria sopraffazione nei confronti di   Talamello, la cui identità  territoriale ha nel suo formaggio di fossa un punto centrale, che è pure il  fattore principale della promozione turistica del territorio.

 

Abbiamo avuto anche il merito di raccogliere la proposta formulata nei primi anni ottanta da un grande intellettuale, il poeta e sceneggiatore Tonino Guerra, di chiamare il nostro formaggio di fossa “L’Ambra di Talamello”, denominazione da subito utilizzata e nel 1995 anche registrata come marchio, attualmente di proprietà ed uso di questa Amministrazione comunale, denominazione che si è rilevata di grande impatto comunicativo, ed oggi, Talamello, si vuole fuori dalla denominazione della DOP ?

 

Siamo visti come la realtà nella quale la tradizione del formaggio di fossa non è stata  preda di una disinvolta commercializzazione e si vuole togliere Talamello dalla denominazione della DOP? Non abbiamo coltivato la logica del business sul formaggio di fossa, mantenendo l’aspetto centrale della tradizione che è quello dell’unica infossatura all’anno, quella di agosto, e adesso siamo colpiti in questa maniera ?

 

Poi, realisticamente, una Dop che parte così, dimezzata, quanto mai potrà resistere ? Come potrà mai la Regione Marche non opporsi ad una DOP che coinvolge tutto il suo territorio e che non è inclusa, con Talamello realtà storica del formaggio di fossa, nella denominazione del prodotto ? E  come possono i produttori di formaggio operanti nelle Marche, che producono una parte rilevantissima del formaggio che viene stagionato nelle fosse, avvallare una simile stortura ?

 

La denominazione “Formaggio di fossa di Sogliano” non è rappresentativa del prodotto, della sua storia, della realtà, poiché il formaggio di fossa di Sogliano al Rubicone non è il solo conosciuto dai consumatori: a fianco del formaggio di fossa di Sogliano al Rubicone  i consumatori conoscono il formaggio di fossa di Talamello.  Non si può fare una denominazione con Sogliano al Rubicone e Talamello ? Si adotti allora la soluzione “FORMAGGIO DI FOSSA DOP”: non sarebbe un modo per tutelare questo prodotto in maniera più forte ?

Richiediamo pertanto a codesto Ministero, a nome di tutta la nostra comunità che è sconcertata per quanto sta accadendo, di rivedere la decisione assunta, confermando alla Unione Europea la denominazione “Formaggio di fossa di Sogliano al Rubicone e Talamello” DOP: la denominazione così formulata rispecchia fedelmente la storia e la realtà del formaggio di fossa e non si vede come uno Stato non riesca a fare valere questa situazione di fatto.

Si prega voler considerare la presente istanza di questo Comune perché la DOP è anche una opportunità per valorizzare i territori interessati, la loro identità, la loro storia: se oggi c’è il formaggio di fossa è anche per merito della pluridecennale attività di Talamello e questa storia non può essere così cancellata, con la scolorina, con un procedimento che non ha nemmeno permesso a questo territorio di portare le proprie argomentazioni.

 

I giornali in questi giorni parlano dei Sindaci che devono fare anche gli “sceriffi”: vogliamo coinvolgerli anche su questioni centrali che riguardano la tutela e  lo sviluppo della propria comunità?

 

Confidiamo vivamente in un immediato riesame della questione da parte di codesto Ministero.

 

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